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Elena Salzano: «Io, comunicatrice del Sud tra le 100 donne d’Italia di Forbes»
Il ceo di InCoerenze: «Non sono andata via, sogno di trattenere qui altri talenti»

Elena Salzano
«A diciott’anni giocavo a pallavolo , la mia squadra militava in serie B ma io stavo sempre in panchina. Un giorno l’allenatore mi disse che se volevo scendere in campo dovevo metterci più impegno e dimagrire di 17 chili. Ebbene, non ci pensai due volte: mi sottoposi a una dieta ferrea e così in poco tempo riuscii ad esordire sul terreno di gioco. Quest’episodio mi è servito molto nella vita, infatti ho capito che se uno vuole essere protagonista deve crederci e mettercela tutta, deve allenarsi bene per essere più forte di tutti». Parola di Elena Salzano, salernitana, ceo dell’azienda di eventi e comunicazione integrata InCoerenze, nominata da Forbes Italia tra le cento donne che rappresentano il meglio dell’Italia al femminile. Insieme a Samantha Cristoforetti, Paola Cortellesi, Lucia Annunziata, Diletta Leotta, Tania Cagnotto e la compianta Nadia Toffa, tanto per citarne solo alcune. «Per me è stata una bella sorpresa – esordisce la 47enne dal piglio manageriale, sposata e madre di due bambini di 12 e 9 anni – una gratificazione che proprio non mi aspettavo e che giunge nell’anno in cui abbiamo vinto il Premio Women Value Company promosso dalla Fondazione Bellisario e finanziato da Intesa San Paolo e la menzione speciale dell’Inspiring PR Award, Premio del Festival Italiano delle Relazioni Pubbliche».

Restare nel Meridione
Un palmares di tutto rispetto soprattutto se si considera che InCoerenze ha appena festeggiato i primi venti anni di attività. Ma come ha avuto inizio quest’avventura di successo? Elena Salzano sorride e riavvolge il filo della memoria: «Io sono stata una delle prime cavie di Scienze della Comunicazione all’Università di Salerno, in quegli anni pionieristici non c’erano cattedre assegnate per cui noi studenti vagavamo tra una cattedra di Giurisprudenza, una di Informatica e una di Economia. Eravamo un fritto misto, ma ciò ci ha consentito di coltivare anche quella visione trasversale che magari ad altri mancava». Dopo la laurea, conseguita a 23 anni e mezzo, e la specializzazione in Comunicazione degli eventi, Elena comincia a guardarsi intorno e si accorge che tutti i suoi compagni dell’università si erano frattanto trasferiti a Milano per lavorare. «La mia aspirazione – riprende – era all’incontrario, restare al Sud per fare qui quello che gli altri facevano al Nord. Certo è più difficile, ne sono consapevole, bisogna lavorare un po’ di più e essere anche migliori degli altri per essere valutati diversamente. Ma poi i risultati alla lunga si vedono. La Campania e il Sud per me sono una palestra di vita immensa e mi hanno sempre più temprata nel tempo rafforzando in me il senso di resilienza. Non sono mai stati un limite ma un’opportunità».

Sette donne e un uomo
Nasce così InCoerenze, sette donne e un uomo, età media 33-34 anni, che, guidati da Elena Salzano, mettono a frutto le loro singole competenze e professionalità nel lavoro di gruppo. «La visione d’insieme e le abilità multidisciplinari vanno sempre attivate perché fondamentali. Si cresce solo se c’è contaminazione». Nelle «coerenze della comunicazione» arrivano i primi bandi di gara vinti e gli incarichi prestigiosi: la collaborazione con il consorzio Conai per la campagna sulla raccolta differenziata a Catania, Potenza, Benevento e altre città, il restyling di tutto il materiale visivo dell’Eav, la comunicazione delle recenti Universiadi, il progetto di turismo religioso Campania Percorsi dell’animo e il festival Experience dei siti italiani dell’Unesco. Oggi il fatturato ha raggiunto quota 500 mila euro ed è in crescita, «siamo una piccola realtà – precisa Salzano – lavoriamo in punta di piedi guardando verso l’orizzonte». Ma la più grande soddisfazione, a parte il riconoscimento di Forbes Italia, («una gratificazione, non un punto d’arrivo») è ogni qualvolta «a parità di merito» l’azienda al femminile di Salerno riesce a superare un’azienda concorrente al maschile. Meglio se del Nord. «Purtroppo – osserva la ceo di InCoerenze – la cultura oggi è ancora di genere e non di merito, io però ho imparato a non piangermi addosso, sono una combattente e non mi tiro mai indietro davanti alle sfide». Il perfetto comunicatore per Salzano deve essere«competente, resiliente, empatico, visionario, strategico e attento alle dinamiche del digitale». E soprattutto, non in fuga. «Una delle sfide che mi pongo – conclude Elena Salzano – è di mantenere qualche buon talento qui al Sud».

Fonte: Gabriele Bojano, Il Corriere della Sera – Speciale Economia